Il Partito Democratico approdo dei cattolici
"Dalla costituente del Ppi alla scissione dello scudocrociato e alla “resistenza” a Buttiglione, dall’alleanza di centrosinistra allargata a Rifondazione per le regionali del ’95 alla nascita del primo governo Prodi, dalla gestazione della Margherita alla lista dell’Ulivo per le europee, mai è mancata nella linea politica dei cattolici democratici la capacità di fare un passo indietro per farne insieme ad altri diversi in avanti. Mai abbiamo avvertito paura o l’incertezza." Così Nicodemo Oliverio, responsabile del Dipartimento Organizzazione de La Margherita, parla della confluenza dei cattolici nel futuro Partito Democratico. "La meta non può essere messa in discussione, anzi va valorizzata - continua Oliverio nella sua lettera, pubblicata da Europa - perché lo spazio che dobbiamo riempire, quello «dell’innovazione attenta e senza retorica» come lo chiamerebbe Moro, non può essere vuoto per sempre. E se poi non saremo noi ad occuparlo rischia di essere prateria per estemporanei saltimbanchi e demagoghi, che lo potrebbero utilizzare per il proprio progetto di potere e non per perseguire quell’allargamento della base democratica sostanziale, che diventa – nella repubblica del terzo millennio – elemento irrinunciabile della tenuta delle istituzioni e forse anche della stessa azione riformista del governo"
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