Rapallo: "Inceneritore a Scarpino, una scelta superata"
"L’attuale situazione del ciclo dei rifiuti di Genova e Provincia e le scelte di Comune, A.T.O., Provincia e AMIU (che privilegiano la realizzazione d’un enorme inceneritore a Scarpino da 209 milioni di Euro) risentono pesantemente d’una visione vecchia e superata, diretta conseguenza d’un Piano Regionale ormai obsoleto (pubblicato nel novembre 1999, venne elaborato nei due anni precedenti, in base a conoscenze tecnologiche, scientifiche, gestionali di ciclo, normative, oltre che ad esperienze nazionali e internazionali, risalenti ai primi anni ’90). " Così Bruno Rapallo, chimico industriale, competente di Ricerca Operativa e d’Ingegneria dei Sistemi Impiantistici e Territoriali, interviene nel dibattito sull'inceneritore di Scarpino, contestandone la scelta. Nel suo articolo, comparso su Il Ponentino di gennaio 2007, spiega come gli enti locali dovrebbero invece risolvere il problema dei rifiuti, avanzando proposte per la pianificazione e la gestione del ciclo integrato dei rifiuti, e concludendo che "paradossalmente, se anche esistesse un inceneritore a zero impatto ambientale da emissioni dirette sul sito, si dovrebbe comunque bocciarlo per una quantità di altre buone ragioni locali e nazionali, per puntare a soluzioni molto più articolate."
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