mercoledì 20 dicembre 2006

Da Il Secolo XIX del 16 Maggio 2003

Il caso Aeroporto, meno pompieri ma interventi più veloci

Scendono da sedici a tredici i vigili del fuoco che compongono le squadre di intervento all'aeroporto "Cristoforo Colombo". Un calo del sistema di sicurezza che aveva allarmato la platea del convegno sulla situazione generale dello scalo genovese organizzato dalla Margherita. Allarme in parte rientrato quando si è capito che, pur con meno personale, i vigili del fuoco saranno in grado di accelerare gli interventi in caso di allarme: resta fisso l'impegno a essere operativi a due minuti dalle sirene e il mezzo impiegato non sarà più"piccolo" ma "grande". Così il "Colombo" anticipa la riforma che sarà nazionale dal 2005: mezzi più potenti, meno personale, «uguale qualità», promette il governo.Ma sono altri i problemi che restano sul tavolo, per lo più sollevati dal sindacalista Fit-Cisl Marco Maltesu: «Rinnoviamo l'appello per riparare alla declassificazione che ha subito l'Enav a Genova per quanto riguarda la struttura operativa: risultiamo come uno scalo meno "graduato" rispetto a Olbia, Catania, Bari. Senza contare che il "Colombo" non dispone ancora, per quanto riguarda l'aviazione civile, di un direttore di aeroporto». Problemi accolti dal deputato Ds Graziano Mazzarello.Per quanto riguarda la società di gestione dello scalo, il direttore commerciale del "Colombo", Paolo Sirigu, ha ricordato nel convegno come sia «necessario che il distripark aeroportuale previsto sulle aree liberate dalle acciaierie sia il più possibile adiacente allo scalo». Perché quello che pare una banalità non è così scontato.

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