6 Gennaio 1980: Assassinio di Piersanti Mattarella
Nato a Castellammare del Golfo (TP) il 24 maggio del 1935. Crebbe con istruzione religiosa, studiando dai Gesuiti. Si dedicò alla politica nella Democrazia Cristiana (fra i suoi ispiratori ci fu Giorgio La Pira) avvicinandosi alla corrente politica di Aldo Moro. Presidente della Regione Sicilia, fu assassinato da Cosa Nostra il 6 gennaio 1980 a causa del suo impegno nella ricerca di collusioni fra mafia e pubblici poteri.
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Due anni dopo l'uccisione di Mattarella un altro omicidio politico da parte della mafia: Pio La Torre.
Due uomini (Mattarella e La Torre) provenienti da due partiti diversi e da due culture diverse ma uniti nella lotta alla mafia e per questo uniti in un drammatico destino.
La legge "La legge Rognoni - La Torre" consente da oltre vent’anni di aggredire le ricchezze accumulate dalle mafie nel nostro Paese".
Leggendo le due biografie si può capire come due uomini politici, che avrebbero potuto godere dei privilegi derivanti dalla loro posizione, abbiano invece deciso di utilizzare la loro "posizione" per combattere un cancro che ha devastato e devasta ancora oggi la Sicilia.
Devono essere un esempio per tutti.
Pio La Torre (Palermo 24 dicembre 1927 - Palermo 30 aprile 1982)
Sin da giovane si impegnò nella lotta a favore dei braccianti, prima nella Confederterra, poi nella Cgil (come segretario regionale della Sicilia) e, infine, aderendo al Partito comunista italiano. Nel 1960 entrò nel Comitato centrale del Pci e, nel 1962 fu eletto Segretario regionale. Nel 1969 si trasferì a Roma per dirigere prima la direzione della Commissione agraria e poi di quella meridionale. Messosi in luce per le sue doti politiche, Enrico Berlinguer lo fece entrare nella Segreteria nazionale di Botteghe Oscure. Nel 1972 venne eletto deputato; in Parlamento propose una legge che introduceva il reato di associazione mafiosa, ed una norma che prevedeva la confisca dei beni ai mafiosi.
Nel 1981 decise di tornare in Sicilia per assumere la carica di Segretario regionale del partito. La sua maggiore battaglia la svolse contro la costruzione della base missilistica a Comiso che, secondo La Torre, rappresentava una minaccia per la pace nel Mar Mediterraneo e per la stessa Sicilia; per questo raccolse un milione di firme in calce ad una petizione al Governo. Ma le sue iniziative erano rivolte anche alla lotta contro la speculazione edilizia.
La mattina del 30 aprile 1982, insieme a Rosario Di Salvo, Pio La Torre stava raggiungendo in auto (una Fiat 132) la sede del partito. Alla macchina si affiancarono due moto di grossa cilindrata: alcuni uomini mascherati con il casco e armati di pistole e mitragliette spararono decine di colpi contro i due politici. Pio La Torre morì all'istante mentre Di Salvo ebbe il tempo per estrarre una pistola e sparare alcuni colpi, prima di soccombere.
Poco dopo l'omicidio fu rivendicato dai Gruppi proletari organizzati. Dopo nove anni di indagini, nel 1991, i giudici del Tribunale di Palermo chiusero l'istruttoria rinviando a giudizio nove boss mafiosi aderenti alla Cupola di Cosa Nostra. Per quanto riguarda il movente si fecero varie ipotesi, ma nessuna di queste ottenne riscontri effettivi. Nel 1992, un mafioso pentito, Leonardo Messina, rivelò che Pio La Torre fu ucciso su ordine di Totò Riina, capo dei corleonesi, a causa della sua proposta di legge riguardante i patrimoni dei mafiosi.
...e pochi giorni fa (4 gennaio) è stato un altro triste anniversario, quello di Accursio Miraglia, anche lui vittima della mafia. E'interessante il calendario che propone Beppe Grillo ( http://www.beppegrillo.it/calendario2007.php ): quasi per ogni giorno dell'anno, ha trovato dei "santi" da ricordare, vittime della mafia o del terrorismo, colpevoli di aver svolto il proprio dovere.
Beato il popolo che non ha bisogno di eroi, scriveva Bertolt Brecht.
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