sabato 23 dicembre 2006

20 Luglio 2005: Verso un nuovo inzio

lettera aperta
LA MARGHERITA: VERSO UN NUOVO INIZIO


1. Da quando è nata la Margherita ha suscitato interesse ed aspettative assai significative nel Paese raccogliendo un consenso importante alle elezioni politiche del 2001 e confermando il risultato in tutte le successive competizioni elettorali. Il nostro partito è diventato nei suoi primi anni di vita un punto di riferimento di ampie parti di elettorato centrale nel Paese sviluppando il suo profilo riformista e moderno. In breve oggi la Margherita è sempre più indispensabile per vincere la competizione decisiva del 2006 quando il Paese dovrà di nuovo scegliere tra questa destra deludente ed un centro sinistra che deve dimostrarsi affidabile e sicuro.

2. La recentissima scelta degli organismi nazionali è assai chiara: conferma del sistema bipolare e appartenenza irreversibile al campo del centro sinistra, presentazione autonoma del simbolo sulla scheda del proporzionale per competere sull’elettorato centrale del Paese e sui tanti delusi dalla destra, leadership di Romano Prodi e primarie in ottobre. Queste scelte riempiono la Margherita di una responsabilità grande: si tratta di motivare l’elettorato di centro sinistra, ma anche di convincere i tanti delusi dalla prova del Governo e i tanti astensionisti.

3. Per questo è indispensabile compiere ogni sforzo per precisare il profilo riformista della Margherita. Proseguire sulla strada di proposte chiare, coraggiose, anti convenzionali, adeguate alla gravità del momento economico che attraversa il Paese e contemporanamente permeate dei nostri valori: uno sviluppo economico equilibrato e compatibile, una centralità dell’individuo, un’azione di governo basata sulla libertà, sulla giustizia, sull’equità sociale, la pace nella sicurezza. Occorre proseguire in quell’azione coraggiosa che ha portato la Margherita ad avanzare proposte nei campi della giustizia, delle pensioni, del fisco, dell’Europa, della sicurezza, dell’energia, dell’ambiente, del welfare. Spesso queste proposte hanno suscitato critiche, salvo poi diventare in breve tempo patrimonio comune del centro sinistra; contributo decisivo sulla strada del programma di governo. Occorre continuare in una iniziativa autonoma, non subalterna che renda esplita l’esistenza di un’ampia area di governo affidabile, in grado di dare la bussola all’intero schieramento di centro sinistra. Le sfide politiche basate sui contenuti e sulle riforme sono le uniche che contengono una verità comunicabile al popolo e corrispondente alle esigenze difficili, ma avvincenti dei cambiamenti che dobbiamo produrre e governare in Italia.

4. Auspichiamo che la scelta di presentare liste distinte nella scheda proporzionale non dia luogo ad un congelamento, ma ad un razionale sviluppo della Federazione. Siamo convinti che sia necessario costruire insieme le Federazioni a livello regionale e territoriale; nelle Istituzioni; attraverso l’individuazione di gruppi dirigenti unitari e di portavoce nelle tre importanti aree affidate alla Federazione: politica europea, politica estera, politica delle Istituzioni. Lavoriamo e lavoreremo perché la Federazione viva sempre di più nei valori e nei programmi, nell’azione politica quotidiana e nella condivisione dei contenuti.

5. Il prossimo appuntamento decisivo saranno le elezioni politiche per cambiare passo al Paese. Superare la crisi economica richiederà motivazioni forti, programmi chiari, passione civile, orgoglio comune, senso dello Stato. Tutte caratteristiche delle quali il centro destra è sempre più a corto. Contemporaneamente l’attacco terroristico rende necessaria una chiara strategia della sicurezza e una politica estera matura. Si deve aprire anche una riflessione profonda sulle norme di convivenza e sulla realtà dell’Islam. Sarà indispensabile un richiamo forte ai nostri valori dell’Occidente e della Patria come spesso ci ricorda il Presidente Ciampi. Anche il Papa con lucidità ha affrontato il tema parlando di schiavitù del relativismo costringendoci a riflessioni non scontate sui valori universali e sul rapporto delicato tra accoglienza, diritti e sicurezza. In tutto questo la presenza della Margherita e della sua elaborazione sarà decisiva e noi tutti dovremo prepararci ad essere all’altezza del compito che ci aspetta nel governo del Paese

6. Anche a Genova e in Liguria la Margherita è chiamata a questo livello di presenza e di proposta. Purtroppo oggi, dopo gli entusiasmi iniziali viviamo un momento di delusione e di ripiegamento. Spesso il partito sembra troppo impegnato nello scontro interno piuttosto che nel confronto con l’esterno, nella spartizione dei posti più che nella elaborazione di proposte di governo, nella sterile polemica più che nel dare rappresentanza ai tanti che la chiedono, nella raccolta delle tessere più che delle idee. Gli importanti successi elettorali rischiano di farci dimenticare che la prova del governo logora rapidamente chi non persegue con lucidità e passione un disegno alto e condiviso.

7. Per questo diciamo che serve un nuovo inizio. Un cambio nella politica della Margherita che ci riporti alla passione, all’ascolto, all’apertura, all’allargamento verso le nuove idee e le nuove persone. Ci vuole aria nuova al di là degli angusti steccati e delle logiche del passato, oltre le sterili contrapposizioni personali. Apriamo un dibattito profondo e onesto sul futuro della Liguria e di Genova e su questi temi confrontiamoci senza reticenze dentro e fuori il partito. Ci sono ampie parti della società che attendono di essere rappresentate, di poter partecipare con idee ed energie al futuro della Regione e della città.

8. Noi cresceremo dimostrando che i nuovi arrivati hanno vera e pari cittadinanza, diversamente da altri partiti che considerano fisiologico assimilare le culture che ad essi si avvicinano. Naturalmente non abbiamo interesse nel promuovere trasformismi dell’ultima ora: non è infatti per nulla automatica la raccolta di consensi da elettori delusi del centro destra attraverso l’imbarco a bordo di esponenti di quel campo di cui non si sia resa nota negli anni passati alcuna propensione a un coraggioso e disinteressato distacco dal loro schieramento.

9. Si profila ormai all’orizzonte il rinnovo del Sindaco di Genova e del Presidente della Provincia. Anche qui si apre una sfida sulla quale la Margherita con i suoi attuali dirigenti sembra essere afasica. Si tratta di mettere a punto un progetto per la città del futuro ed un progetto per l’area vasta che la circonda e la comprende. Due progetti coordinati e ambiziosi sulla base dei quali scegliere i candidati e gli assetti istituzionali conseguenti. La vicenda del waterfront di Renzo Piano e la crisi del Porto segnalano problemi pesanti nella governabilità politica. Eppure mai come oggi Genova è centrale nel Mediterraneo per i traffici mercantili e per la visibilità dovuta al 2004. La modernità e la globalizzazione però hanno spazzato via ogni rendita di posizione. Niente è dato per sempre, tutto dipende dalle nostre capacità di competere e di essere uniti come sistema sociale e territoriale. I nuovi traffici marittimi non verranno senza le infrastrutture, l’organizzazione portuale, le piattaforme logistiche di oltre Appennino, l’apertura e la competitività del sistema. Le nuove tecnologie e le nuove imprese non attechiranno senza reti e relazioni internazionali. Il turismo non crescerà senza la qualità dell’ambiente, la competizione e la collaborazione tra gli operatori e le Istituzioni.

10. Si tratta di passaggi importanti per la Liguria e per Genova che devono vedere la Margherita pronta ad assumere la sfida con propria iniziativa autonoma, propositiva, innovativa, aggregante. Da oggi fino ai congressi del partito ci dichiariamo pronti ad aprire un dialogo senza steccati, un confronto a tutto campo dentro e fuori la Margherita al servizio della comunità avendo come unico fine il bene comune.

Romolo Benvenuto, Lele Gronda, Giovanni Calisi, Massimo Ferrante, Corrado Alia, Carlo Conenna, Andrea Pinto, Gianni Macrì, Edmondo Arrighi, Michele Biase, Marco Maltesu, Paolo Gozzi, Rossella Verri, Agostino Massa, Matteo Repetti, Giuliana Imperiale, Fabio Fabbri, Claudio Porrovecchio, Giuseppe Anti, Giacomo Bruzzone, Michele Razeti, Roberto Dasso, Massimo Vergassola, Mario Vanni, Carlo Pampagnin, Francesco Munizzi

20 Luglio 2005

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